" I MURI ESISTONO PER UNA RAGIONE, NON CERTO PER ALLONTANARCI, MA PER DARCI LA POSSIBILITA' DI DIMOSTRARE DAVVERO QUANTO VOGLIAMO UNA COSA"

giovedì 10 aprile 2008

dove sei?

Desiderami, stremami, versami, sacrificami.
Chiedimi. Raccoglimi, contienimi, nascondimi.
Voglio esser di qualcuno, voglio esser tuo, è la tua ora.
Sono colui che passò saltando sopra le cose,
il fuggitivo, il dolente.

Ma sento la tua ora,
l’ora in cui la mia vita gocciolerà sulla tua anima,
l’ora delle tenerezze che mai non versai,
l’ora dei silenzi che non hanno parole,
la tua ora, alba di sangue che mi nutrì d’angosce,
la tua ora, mezzanotte che mi fu solitaria.

Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Io sono ciò che geme, che arde, che soffre.
Io sono ciò che attacca, che ulula, che canta.
No, non voglio esser questo.
Aiutami a rompere queste porte immense.
Con le tue spalle di seta disseppellisci queste àncore.
Così una sera crocifissero il mio dolore.

Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Voglio non aver limiti ed elevarmi verso quell’astro.
Il mio cuore non deve tacere oggi o domani.
Deve partecipare di ciò che tocca,
dev’essere di metalli, di radici, d’ali.
Non posso esser la pietra che s’innalza e non torna,
non posso essere l’ombra che di disfa e passa.

No, non può essere, non può essere.
Allora griderei, piangerei, gemerei.
Non può essere, non può essere.
Chi avrebbe rotto questa vibrazione delle mie ali?
Chi m’avrebbe sterminato? Quale disegno, quale parola?
Non può essere, non può essere, non può essere.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.

Perché tu sei la mia rotta. T’ho forgiata in lotta viva.
Dalla mia lotta oscura contro me stesso, fosti.
Hai da me quell’impronta di avidità non sazia.
Da quando io li guardo i tuoi occhi son più tristi.
Andiamo insieme. Spezziamo questa strada insieme.
Sarò la tua rotta. Passa. Lasciami andare.
Desiderami, stremami, versami, sacrificami.
Fai vacillare le cinte dei miei ultimi limiti.

E che io possa, alfine, correre in fuga pazza,
inondando le terre come un fiume terribile,
sciogliendo questi nodi, ah Dio mio, questi nodi,
spezzando,
bruciando,
distruggendo
come una lava pazza ciò che esiste,
correre fuor di me stesso, perdutamente,
libero di me, furiosamente libero.
Andarmene,
Dio mio,
andarmene!

(Pablo Neruda)

7 commenti:

Unknown ha detto...

...Neruda...dopo Mastella anche tu lo citi...

non c'è più religione...

MoF

Lillo ha detto...

Lo diceva Neruda
che di giorno si suda

Ma la notte no!

...

ok scusa, non resistevo.

Bacio,
-L.

digito ergo sum ha detto...

Neruda è la prova che si può diventare donna. Anche se Pabla è un po' un nome di m....

Bk ha detto...

Perchè non ne scrivi una tu?
Verrebbe bellissima...

Sara ha detto...

Concordo con bk..e se provassi a scrivere qualcosa tu?

Un bacio :-)

pOpale ha detto...

Buon inizio settimana con o senza Neruda :)

patty ha detto...

ehm..posso rovinare la romanticheria con una comunichescion di servizio????O____O
blograduno in arrivo da noi!!!!se ti va passa a fare un salto..sia sul blog che dal vivo ;)!ciau!